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Tic...tac...tic...tac...tic!

Tic… tac… tic… tac… tic!

Hai i tuoi anni anche tu, caro mio, ma sei ancora splendido e ti conservo con cura. Sei passato in sala operatoria si e no due volte, senza subire grandi traumi né riabilitazioni; hai bisogno di me per funzionare ma non soffri se ti lascio a riposo, non sei mai stato geloso e ogni volta non mi deludi ripartendo con lo stesso ritmo.
E’ quasi il nostro anniversario, trent’anni di convivenza senza un litigio, senza deluderci, tu al mio polso in mille situazioni fedele compagno di viaggio, puntuale e raffinato, e io a mostrarti con orgoglio e a proteggerti.
Era un sabato di marzo, te ne stavi quieto in una delle più rinomate oreficerie della mia città. Avevo accompagnato un’amica a ritirare il suo prezioso acquisto, un tuo cugino dorato. Lei ci aveva pensato per mesi, io invece non avevo nessuna idea, prima di quel momento, di fare un acquisto così importante, non programmato, assolutamente superfluo e indubbiamente rilevante per le mie tasche. Ti ho guardato nelle lancette e ti ho visto in tutto il tuo splendore, apprezzando la tua carrozzeria di acciaio, altro che dorata. Dopo due ore da quel primo sguardo, senza condividere con nessuno questo piano, sono tornata in quella oreficeria, libretto di assegni alla mano, un minuto e via! Era stato quello il mio primo mese di lavoro, quale migliore occasione per spendere tutto lo stipendio in pochi minuti e regalarmi un orologio così bello? Credimi che quello che ho fatto per te non l’ho più fatto, ma non me ne sono mai pentita. E ti ho pure già nominato nel mio testamento, qualcuno continuerà a farti vivere…ma per ora andiamo avanti insieme amico mio, possiamo ancora battere forte noi due.

Cinzia Magnani

 

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